Un analisi delle proposte del piano Italiano per il recovery fund

Ho deciso di leggermi il pdf delle proposte del piano italiano da parte del governo attuale e di analizzarlo con calma.
Tutto questo cercando di essere oggettivo e non di parte, anche perché io per onestà intellettuale sono proprio di altra parte politica. Però come mio solito non entrerò in discussione della politica ma delle proposte e delle criticità da parte della politica nel parlare del mondo digitale (in poche parole usano termini di cui non sanno il significato).

Si solo del digitale ci sono molti punti dedicati all’edilizia e tanto altro ma sono 30 pagine, devo tagliare o non finisce più (scrivo questo a 3 pagine e 1800 parole scritte).

Ho già scritto un articolo sull’Etica Open Source declinata alla necessità italiane con molti riferimenti ed esempi.

L’articolo è scritto durante la lettura del documento stesso, vedetelo come se facessi una videorecensione.

Vi invito a scaricare il pdf e rintracciare i vari punti per rendere questo articolo più facilmente fruibile.

Cosa vuol dire innovazione e digitale con le scuole?

Questa domanda mi è sorta leggendo il primo punto (che sul foglio è numero 2).

#SCUOLEFUTURE – Programma di trasformazione digitale degli ambienti scolastici

Durata di 3 anni e costo di 2,688 milioni di euro

L’obiettivo del programma è la transizione al digitale della scuola italiana, attraverso tre misure: a) la trasformazione dei 368.000 ambienti di
lezione (classi e aule) in ambienti di apprendimento innovativi; b) la creazione di 2.700 laboratori (Digital Labs) per le professioni digitali del
futuro (uno per ogni scuola superiore), connessi a 10 Gbps; c) la piena digitalizzazione delle strutture amministrative dell’istituzione scolastica.

Per quanto sia il primo a dire che le scuole devono essere più mirate al digitale non formare i professori che devono insegnare agli studenti è un problema. Io sono quello che nel 2007/2009 usava Visual Basic 6 a scuola perché il professore non conosceva il framework .NET uscito nel 2003.
Creare ambienti innovativi, che per me vuol dire tutto e niente visto che non è spiegato cosa si intende per innovativo, senza includere la preparazione dei docenti significa buttare soldi dalla finestra come è già successo, succede e succederà.

Quali sono le professioni del futuro? Non dovrebbe occuparsene l’università? Connessione a 10gbps? Anche se ancora nelle città la fibra ottica non è ampiamente diffusa (la quarantena ha dimostrato che studenti che vivono nei paesi non potevano partecipare alle lezioni perché non hanno l’ADSL)? Non sembra un dotare di strumenti la scuola superiore (mi immagino che si riferisca a questo target) di cose che effettivamente verranno utilizzate. Probabilmente sono un pessimista io.

Sulla digitalizzazione siamo tutti d’accordo che il nostro paese ne ha bisogno anche se ancora non mi è chiaro in cosa consiste nella scuola. Forse che i bidelli impareranno a usare il pc invece di fare i cruciverba?

Il punto 5 (è il secondo) sembra già avere le idee ben chiare:

EDUCATION FOR ALL – Inclusione e coesione sociale, con l’ausilio delle nuove tecnologie

55 milioni in 4 anni

Questo progetto è già molto più condivisibile (non metto la descrizione per brevità), si tratta di fare consulenza a famiglie e scuole per permettere a tutti gli studenti (specialmente quelli con disabilità) la fruizione delle attività. Non si ferma alle consulenze naturalmente ma alla creazione di una piattaforma informatica e di strumenti. Già il fatto che menziona la Lingua Italiana dei Segni (che vorrei da tempo imparare) sicuramente merita una menzione e una attenzione.
Per dire la descrizione sono 12 righe rispetto alle tre della precedente, quindi dimostra che il progetto è stato studiato e approfondito e non è politichese.

Il punto 6 e 7:

Sistem@ITSItalia: sistema di istruzione terziaria professionalizzante degli Istituti Tecnici Superiori.

“European classroom”: modernizzare i sistemi di istruzione e di ricerca al fine di potenziare il
capitale umano

Totale di 2.7 milioni 5/6 anni

Sono condivisibili, si tratta di allineare la qualità delle scuole sul fattore formazione per il lavoro con quello europeo.

La salute nel digitale

Il punto successivo è il 133 (un bel salto), che salto perché non riguarda il digitale.

Il punto 135:

Casa “digitale” come primo luogo di cura

2.5 milioni in 5 anni

Si tratta di assistenza domiciliare integrata, praticamente domotica per il controllo dei pazienti (viene menzionata l’intelligenza artificiale).

Il testo è articolato, escludendo i problemi di privacy e che con quei soldi non ci fai niente con un progetto del genere, perché è richiesto ricerca e sviluppo oltre che la produzione sia del software che degli apparecchi. Sembra più una idea per una startup privata che si può permettere tutto questo, più che un progetto statale che arriverà a creare qualcosa di utile.

L’idea di creare una piattaforma digitale dove mettere in collegamento tutti i vari operatori sanitari (come proposto) avrebbe molto più senso come si è dimostrato in ambito pandemia dove i medici creavano dei gruppi whatsapp (lo sapete che ogni volta che condividete un documento facebook lo legge? Come anche le foto e capisce se è un paesaggio oppure la carta di identità?).

Passo al punto 145 saltandone un po’.

Verso un nuovo ospedale sicuro, tecnologico, digitale e sostenibile

34,4 milioni in 6 anni

Il punto include anche il rinnovamento tecnologico degli ospedali riguardo attrezzature e infrastrutture digitali. Che si legge in macchinari nuovi e svecchiamento dei computer utilizzati (almeno io la leggo così).

Può avere senso svecchiare il parco macchine e computer, mi domando nuovamente se gli utilizzatori verranno formati.

Il punto 146:

Contrasto alla migrazione sanitaria e accesso alle cure

3 milioni in 5 anni

Si propone un’azione finalizzata alla creazione di network e partneriati per la messa in rete e traferimento di buone pratiche sanitarie al fine di
consentirne una più equa ed efficiente distribuzione su tutto il territorio nazionale.

Onestamente io lo leggo come un altro passaggio burocratico o poltronificio. Se lo scopo è quello di combattere il fatto che si vada da una regione all’altra per le cure bisognerebbe investire in quelle aree dove non è possibile ricevere quella qualità di cure.
Sembra non attinente al digitale ma pensare un progetto del genere (anche nella sua inutilità) senza realizzarlo in puro digitale lo renderebbe ancora più inutile.

Il punto 150 infatti già parla d’investimenti in ricerca medica per contrastare la disparità nelle aree geografiche nell’accesso delle cure, per fare un esempio di come il problema può essere affrontato in modo più ottimale.

Il punto 151 menziona marginalmente la questione digitale. Si tratta di formare manager per ruoli di responsabilità e coordinamento per il SSN oltre che togliere l’imbuto in medicina (per farla semplice). Il digitale è menzionato per insegnare competenze abilitanti specialistiche, che io leggo “vi insegniamo a usare i fogli di calcolo”, ma potrei essere io a pensare male.

Il punto 155:

Potenziamento del sistema informativo sanitario: infrastruttura tecnologica, sistemi di raccolta ed
elaborazione dei dati

130 milioni in 5 anni

Rafforzare l’infrastruttura tecnologica del Ministero della Salute deputata alla raccolta, elaborazione, validazione ed analisi dei dati sanitari,
nonchè l’implementazione di nuovi flussi informativi sanitari e l’integrazione di flussi esistenti. Realizzare una piattaforma nazionale per la
gestione dei registri e dei sistemi di sorveglianza sanitaria e sviluppare una piattaforma nazionale di telemedicina

Tutto ciò che comporta la creazione di un registro nazionale per togliere i vari database locali che non parlano tra di loro, le scartoffie (che si perdono o mancano) e semplifica la vita, va bene.
Questo è fare digitalizzazione come si deve, il costo e i tempi lo rendono al momento tra i punti più realistici in cui vale spendere i soldi.
Creare una Anagrafe Nazionale (ANPR), SPID, PagoPA hanno dimostrato che fornire questi strumenti a livello nazionale a tutti gli enti diminuisce la deframmentazione e promuove delle pratiche uguali per tutti (fatte bene o male) che hanno un effettivo beneficio.

Il punto successivo, 156:

Evoluzione del Fascicolo Sanitario Elettronico e potenziamento della capacità di raccolta,
elaborazione e analisi delle informazioni relative al cittadino

1,5 milioni in 5 anni

Si pone di potenziare questo fascicolo e renderlo in pari come caratteristiche a quello europeo, potenziare la sua frizione dagli enti ecc. L’unico punto che puzza è la questione dell’app per la sua gestione ma qui entriamo sicuramente sul tecnico ed evitiamo.

Il punto 157:

Governance del dato e modelli predittivi

140 milioni in 5 anni

Per farla in breve che siamo ancora alla pagina 2, avere più dati per fare delle previsioni in ambito sanitario e preparare gli enti a gestire e usare queste informazioni.

Sicuramente è interessante, non sono esperto del settore quindi mi astengo ma di nuovo tutto quello che raccoglie dati e diffuso a livello nazionale merita sicuramente una attenzione.

Alla fine si tratta di mettere più sensori

Si passa al ministero delle politiche agricole e cominciamo con il punto 163. Menziona la sostenibilità ambientale menzionando:

installazione di tecnologie per uso efficiente risorse idriche, quali misuratori e telecontrollo.

Niente da aggiungere, lo sappiamo che nel nostro paese c’è un enorme spreco di acqua per via della mancata manutenzione.

Il punto 167 parla tra l’altro dello svecchiamento tecnologico per ottimizzare le risorse, consumi, spreco ecc però tutto questo riguardo la promozione di queste pratiche. Il mio commento in breve per 1.5 miliardi in 3 anni fa intendere probabilmente un bonus o agevolazioni per queste migrazioni, quindi acquisto di queste tecnologie e soluzioni.

La cultura è il cuore dell’Italia, se non ci fosse analfabetismo funzionale

Punto 207 del ministro per i beni e attività culturali parte con il botto:

Green Cultural Heritage e decoro urbano 2. Piano per la digitalizzazione del patrimonio culturale
pubblico

2,5 miliardi in 3 anni

Praticamente migliorare la qualità burocratica del patrimonio pubblico perché si passa al digitale menzionando esperienze pregresse di come ne ha beneficiato il ministero stesso. Non ho esperienze in merito e neanche come funziona la questione. Visto la cifra non riesco a leggere tra le righe cosa vuol dire in concreto, quindi eviterò di commentare.

Il punto 215:

Green Cultural Heritage e decoro urbano Sistema nazionale integrato di monitoraggio e
prevenzione dei rischi per i siti e luoghi della cultura italiani

10 milioni e mancano gli anni

Praticamente monitorare in modo intelligente i nostri beni tra sensori e satelliti, direi che è una proposta intelligente. In cosa consiste di preciso? Un centro funzionale di raccolta dati collegato anche alla protezione civile (basato su esperimenti/progetti precedenti).

Il punto 223:

Imprese culturali e creative 1. Internazionalizzazione cinema e audiovisivo: potenziamento
investimenti studios e incentivi alla produzione

500 milioni ma manca l’anno

Si tratta di finanziamenti per creare studios per ammodernarsi e renderli competitivi. Riguarda il digitale visto che menziona la post produzione, ma non mi esprimo visto la mia ignoranza. Anche se leggo il tutto come “finanziamenti per fare docufiction per la RAI che sarebbe meglio spendere per avere più materiale di qualità facendo documentari e togliendo i reality show dalla tv nazionale pagata col canone”.

Sono stati gli acker!!!11!!

Passando al ministro della giustizia, il punto 260 riguarda un potenziamento per la Giustizia minorile per fornire strumenti digitali adeguati. In poche parole computer nuovi, almeno io la leggo così.

Il punto 275 parla della creazione di un datacenter nazionale per i dati giudiziari per ridurre i costi. Sembra una buona idea ma sono 75 milioni in 5 anni ma non sapendo di che dati si tratta sembra una buona idea a prescindere che potrebbe evitare tutte quelle scartoffie di cui i tribunali sono sommersi.

Il punto 276 sono 375,5 milioni per la creazione di postazioni mobili o fisse per l’accesso a questi dati oltre che la loro sicurezza. Sicuramente uno svecchiamenti hardware (come specificato) e sviluppo di nuovi software. Mi sembra una cosa sensata.

Alla fine la laurea è un foglio che serve?

Saltando il ministero dell’ambiente che non ha niente di digitale passiamo a quello delle università e ricerca.

Il punto 320 da 735 milioni in 5 anni si pone la creazione di un network tra università per dottorati nelle imprese che coinvolgerà 7500 persone. Con snellimento dell procedure. Sicuramente è utile forse per questo ultimo punto però come dimostrano queste cose sono temporanee e come finiscono i fondi, s chiede proprio per mancanza di fondi.

Ma non avendo mai fatto un dottorato chiudo qui il mio commento per ignoranza.

Il punto 329 da 1,47 miliardi in 6 anni, praticamente i laboratori o le strutture di ricerca orientate al mondo del lavorono vengono svecchiate. La proposta è molto varia quindi senza esempi specifici può andare già bene perchè le nostre università devono essere competitive nel collegare i loro laureati con le aziende e non farli emigrare all’estero.

Il server è sicuro perchè si trova in una caserma

Il ministero per la difesa ha un solo punto (siamo alla 4 pagina), con il punto 351. Si tratta di proseguire con l’ammodernamento tecnologico e di collegare i vari punti del ministero con la fibra ottica che ad oggi mancano.

Ha senso, voglio evitare di fare un commento riguardo al rimpiazzare la protezione civile con l’esercito che dal mio punto di vista avrebbe molto più benefici (sono nella zona del sisma centro italia e ancora non si vedono come sono stati spesi i soldi raccolti per fare un esempio).

Scusate sto cercando di non mettere polemiche nel mezzo dell’articolo.

Blockchain, intelligenza artificiale e inserire un altro termine che non vuol dire niente

Il ministero per lo sviluppo economico ha molti punti ma non sono molto chiari. Il punto 439 dal titolo “Strategia Nazionale di Intelligenza Artificiale” con 100 milioni in 6 anni per la crescità sostenibile (della tecnologia stessa immagino).

La descrizione che lascio per dimsotrare quanto come messa così siano soldi che si potrebbero spendere per semplificare gli strumenti digitali (che le aziende devono usare per interfacciarsi con lo stato che funzionano male o sono complicati):

Nel processo di digitalizzazione dell’europa, l’intelligenza artificiale gioca un ruolo strategico per il futuro. Una sfida ricca di opportunità ma che necessita di un forte coordinamento per rendere l’AI una piena opportunità per la crescita sostenibile

Il punto 400 da mezzo miliardo parla di transizione digitale ma la descrizione non è molto chiara, ma sembra parlare di crezione di competenze, formazione e orientamento per le imprese riguardo questo tema.

Punto 447 “Piano di settore per la trasformazione digitale, green ed il potenziamento della filiera industriale, aerospaziale e della difesa” da 25 miliardi in 5 anni. Svecchiamento nella ricerca e negli strumenti, dagli aerei e sottomarini per consumi minori e altro. Sicuramente sono soldi che verranno reinvestiti in aziende quindi potrebbe valerne la pena.

Punto 449 “CASE DELLE TECNOLOGIE EMERGENTI (5G)”, 60 milioni in 6 anni con la menzione alle blockchain (ancora non avevo trovato il termine). Praticamente incubatori di startup per la ricerca in ambito blockchain, IoT e intelligenza artificiale. Direi che possiamo farne a meno, avrebbe più senso fornire la banda larga a tutte le città italiane, cosicchè le aziende italiane possano sentire il bisogno di digitalizzarsi che creare ancora incubatori per startup.

Sul punto 465 “Centro di competenza HPC italiano per accelerare la transizione verso una nuova economia green edigitale” ammetto la mia ignoranza e passo oltre.

Il punto 466 “Specializzazione intelligente del sistema Paese e del Made in Italy.” non ha soldi specificati anche perchè la sua descrizione non è altro che creare un altro incubatore di startup dedicate al mondo del machine learning per migliorare la filiera produttiva.

Il punto 478 da 5 miliardi tratta della transizione digitale 4.0, ma è molto vaga e per questa mole di solido vorrei sapere meglio in cosa consiste.

Ci sono molti punti riguardo alla svolta green, ottimizzazione energetica e decarbonizzazione e fonti alternative energetiche. Aggiunta di satellitti per monitorare la qualità del mediterraneo che detta così e un progetto interessante.

Basta un click day per ricordarci che siamo digitali (a parole)

Il ministero per i trasporti lo saltiamo visto che si tratta di ammodernamento di varie linee ferroviarie e altro.

Alla sesta pagina siamo al ministero per la pubblica amministrazione.

 

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